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Il rendiconto finanziario

L’articolo 2425-ter del codice civile stabilisce che “Dal rendiconto finanziario risultano, per l’esercizio a cui è riferito il bilancio e per quello precedente, l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all’inizio e alla fine dell’esercizio, ed i flussi finanziari dell’esercizio derivanti dall’attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi comprese, le operazioni con soci”.

Il D.lgs. 139/2015, che ha attuato la Direttiva 2013/34/UE, ha introdotto il rendiconto finanziario tra i documenti che compongono il bilancio.

Le funzioni del rendiconto finanziario

Il rendiconto finanziario è un prospetto contabile che offre informazioni essenziali per stimare la situazione finanziaria della società che redigono il bilancio d’esercizio in forma ordinaria, inclusa la liquidità e la solvibilità, nell’esercizio di riferimento e la sua evoluzione negli esercizi successivi; esso, infatti, evidenzia le variazioni, positive o negative, delle disponibilità liquide avvenute in un determinato esercizio.

Il rendiconto elargisce informazioni sostanziali su:

  • le disponibilità liquide generate e/o utilizzate dall’attività operativa e le modalità di impiego e/o copertura;
  • la capacità della società di ottemperare agli impegni finanziari a breve termine;
  • la capacità della società di autofinanziarsi.

Nel rendiconto finanziario, i flussi finanziari costituiscono un aumento o una diminuzione del valore delle disponibilità liquide e derivano dall’attività operativa, dall’attività di investimento e dall’attività di finanziamento. Le disponibilità liquide sono costituite dai depositi bancari e postali, dagli assegni e dal denaro e valori in cassa espressi in valuta nazionale e/o in valuta estera.

Il contenuto del rendiconto finanziario

All’interno del rendiconto finanziario i singoli flussi finanziari sono inseriti separatamente in una delle tre categorie, nella sequenza indicata di seguito:

  • attività operativa;
  • attività di investimento;
  • attività di finanziamento.

L’attività operativa ingloba le operazioni connesse all’acquisizione, alla produzione ed alla distribuzione di beni e alla fornitura di servizi ed alle altre operazioni estranee all’attività di investimento e di finanziamento. L’attività di investimento riguarda le operazioni di acquisto e di vendita delle immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie e delle attività finanziarie non immobilizzate. L’attività di finanziamento, invece, attiene alle operazioni di raggiungimento e di riconsegna delle disponibilità liquide sotto forma di capitale di rischio o di capitale di debito. Le variazioni del capitale circolante netto sono costituite dalle variazioni di rimanenze, di crediti, di debiti, di ratei e di risconti relativi ai ricavi e agli oneri di natura operativa.

Con riferimento alla determinazione del flusso finanziario dell’attività operativa esso può essere determinato con il metodo indiretto, consistente nella rettifica dell’utile o della perdita d’esercizio riportato nel conto economico, oppure con il metodo diretto, sottolineando i flussi finanziari.

Sommando algebricamente i flussi finanziari di ciascuna categoria si ottiene la variazione netta, incremento o decremento, delle disponibilità liquide verificatasi nell’esercizio.

Il rendiconto finanziario è contemplato dal principio contabile Oic n. 10 e possiede una struttura di tipo scalare. Nell’appendice A del principio Oic n. 10 sono presenti le strutture degli schemi di riferimento da utilizzare. La società può, comunque, inserire ulteriori flussi finanziari oltre quelli già annunciati negli schemi di riferimento allorché sia utile allo scopo della chiarezza e della rappresentazione veritiera e corretta della situazione finanziaria.

Le categorie rappresentate con le lettere maiuscole e i subtotali illustrati dai numeri arabi non possono essere raggruppati mentre i singoli flussi finanziari presenti nelle categorie indicate dalle lettere maiuscole possono essere suddivisi e raggruppati per consentire una migliore esposizione e chiarezza.

Accanto ad ogni flusso finanziario presente nel rendiconto è inserito l’importo del corrispondente flusso relativo all’esercizio precedente. Occorre sottolineare che i flussi finanziari devono essere indicati al lordo del loro ammontare, cioè senza compensazioni, infatti, la compensazione tra flussi finanziari di segno opposto non è permessa per evitare di modificare il contenuto del rendiconto finanziario.

La ripartizione dei flussi finanziari

Le operazioni dell’attività operativa sono riflesse nel conto economico e costituiscono pure le fonti di finanziamento dell’impresa definite fonti di autofinanziamento, infatti, esse creano la liquidità utile per finanziare la gestione futura.

I flussi finanziari originati o assorbiti dall’attività operativa sono, per esempio:

  • incassi derivanti dalla vendita di prodotti e dalla prestazione di servizi;
  • incassi da royalty, commissioni, compensi, rimborsi assicurativi e altri ricavi;
  • pagamenti relativi all’acquisto di materia prima, semilavorati, merci e altri fattori produttivi;
  • pagamenti effettuati per acquisire servizi;
  • pagamenti a dipendenti;
  • pagamenti e rimborsi di imposte;
  • incassi derivanti da proventi finanziari.

Il flusso finanziario che deriva dall’attività operativa è calcolato, generalmente, con il metodo indiretto, mediante il quale l’utile o la perdita dell’esercizio, oppure l’utile o la perdita prima delle imposte, è ritoccato per considerare i dati di natura non monetaria, cioè elementi contabili che non hanno comportato esborso e/o incasso di disponibilità liquide nell’esercizio e che non hanno presentato contropartita nel capitale circolante netto; per esempio: ammortamenti di immobilizzazioni, accantonamenti ai fondi rischi e oneri, accantonamenti per trattamento di fine rapporto. Inoltre, occorre considerare le variazioni del capitale circolante netto collegate ai costi o ricavi dell’attività operativa; per esempio: variazioni di rimanenze, variazioni di crediti verso clienti e di debiti verso fornitori, variazioni di ratei e risconti attivi e/o passivi.

Per determinare il flusso finanziario discendente dall’attività operativa può essere utilizzato anche il metodo diretto, esibendo i flussi finanziari positivi e negativi lordi sgorganti dalle operazioni incluse nell’attività operativa.

I flussi finanziari dell’attività di investimento derivano dall’acquisto e dalla vendita delle immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie e delle attività finanziarie non immobilizzate.
Per esempio, i flussi finanziari generati o assorbiti dall’attività di investimento derivano da:

  • acquisti o vendite di fabbricati, impianti, attrezzature o altre immobilizzazioni materiali;
  • acquisti o vendite di immobilizzazioni immateriali, per esempio, i brevetti, i marchi, le concessioni; questi pagamenti includono anche quelli relativi agli oneri pluriennali capitalizzati;
  • acquisizioni o cessioni di partecipazioni in imprese controllate e collegate o di altre partecipazioni;
  • acquisizioni o cessioni di altri titoli, compresi titoli di Stato e obbligazioni;
  • erogazioni di anticipazioni e prestiti effettuati a terzi e incassi per il loro rimborso.

Nel conto economico è inserita la plusvalenza o minusvalenza rispetto al valore contabile netto dell’immobilizzazione, pertanto, la società modifica l’utile o la perdita dell’esercizio nell’attività operativa per il valore della plusvalenza o della minusvalenza.

I flussi finanziari generati dall’attività di finanziamento provengono dall’ottenimento o dalla restituzione di disponibilità liquide sotto forma di capitale di rischio o di capitale di debito.

Per esempio, i flussi finanziari generati o assorbiti dall’attività di finanziamento sono:

  • incassi derivanti dall’emissione di azioni o di quote rappresentative del capitale di rischio;
  • pagamento dei dividendi;
  • pagamenti per il rimborso del capitale di rischio, anche sotto forma di acquisto di azioni proprie;
  • incassi o pagamenti derivanti dall’emissione o dal rimborso di prestiti obbligazionari, titoli a reddito fisso, accensione o restituzione di mutui e altri finanziamenti a breve o lungo termine;
  • incremento o decremento di altri debiti, anche a breve o medio termine, aventi natura finanziaria.

I flussi finanziari devono essere distinti in flussi derivanti dal capitale di rischio e dal capitale di debito.

Tipologie particolari di flussi finanziari

Gli interessi pagati e incassati sono indicati separatamente tra i flussi finanziari dell’attività operativa, ad eccezione dei casi in cui essi si riferiscono direttamente ad attività di investimento oppure ad attività di finanziamento.

I dividendi incassati e pagati sono indicati disgiuntamente nell’attività operativa e nell’attività di finanziamento.

I flussi finanziari relativi alle imposte sul reddito sono inseriti nell’attività operativa.

I flussi finanziari derivanti da operazioni in valuta estera sono già indicati nel bilancio della società in euro.

I flussi finanziari derivanti da strumenti finanziari derivati sono inseriti nel rendiconto finanziario nell’attività di investimento. Nel caso in cui uno strumento finanziario derivato, per esempio, un future, un contratto a termine, un’opzione, uno swap, è segnalato come uno strumento di copertura, i flussi finanziari attinenti ad esso sono presentati nella stessa categoria dei flussi finanziari dell’elemento coperto. Inoltre, i flussi finanziari del derivato di copertura in entrata e in uscita sono indicati in modo separato rispetto ai flussi finanziari dell’elemento coperto.

Il flusso finanziario derivante dal corrispettivo pagato o incassato per l’acquisto e la cessione di un ramo d’azienda è indicato chiaramente nell’attività di investimento, al netto delle disponibilità liquide acquisite o dismesse come parte dell’operazione. La società deve indicare, inoltre, in calce al rendiconto finanziario le informazioni indicate di seguito: i corrispettivi totali pagati o ricevuti, la parte dei corrispettivi consistente in disponibilità liquide, l’ammontare delle disponibilità liquide acquisito o ceduto con l’operazione di acquisizione/cessione del ramo d’azienda e il valore contabile delle attività/passività acquisite o cedute.

Il flusso finanziario attinente all’acquisizione di un ramo d’azienda non può essere compensato con quello concernente la cessione di un altro ramo d’azienda.

Le operazioni non monetarie, ossia le operazioni di investimento o di finanziamento che non richiedono l’impiego di disponibilità liquide non devono essere indicate nel rendiconto finanziario, per esempio, lo scambio di partecipazioni, la conversione di debiti in capitale, la permuta di attività.

In calce al rendiconto finanziario occorre rilevare alcune informazioni, nel caso in cui esse siano rilevanti, per esempio, la società esibisce saldi importanti di disponibilità liquide che non sono utilizzabili in modo libero dalla stessa società, essa deve chiarire le motivazioni in base alle quali tali importi non sono adoperabili. Questi casi possono dipendere, per esempio, da: limitazioni legali che impongano la mancata utilizzabilità dei saldi; un conto corrente vincolato rappresentante una garanzia prestata a favore di un’impresa controllata.

Il D.lgs. 139/2015, che ha attuato la Direttiva 2013/34/UE, ha introdotto il rendiconto finanziario tra i documenti che compongono il bilancio ed ha implicato, quindi, l’aggiornamento dell’OIC n. 10. Infatti, la precedente normativa del bilancio non imponeva esplicitamente la redazione del rendiconto finanziario come schema di bilancio obbligatorio ma si limitava a indicarne espressamente la redazione all’interno della nota integrativa considerata il suo valore informativo. Il D.lgs. 139/2015 ha modificato l’articolo 2423 del codice civile aggiungendo anche il rendiconto finanziario. Gli articoli 2435-bis, comma 2, e 2435-ter del codice civile stabiliscono l’esonero dalla redazione del rendiconto finanziario per le società che redigono il bilancio in forma abbreviata ai sensi dell’art. 2435-bis del codice civile e per le società che redigono il bilancio ai sensi dell’art. 2435-ter c.c., ovvero il bilancio delle micro-imprese.

Dott.ssa Milena Barreca

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