Il Bilancio Sociale degli Enti del Terzo Settore, tra i vari principi di redazione, prevede l’analisi degli aspetti sia positivi che negativi della gestione e un focus sui rischi connessi ai dati negativi, i quali non devono essere sottostimati: per tale aspetto può essere utile l’analisi S.W.O.T.
L’analisi SWOT è stata elaborata da Albert Humphrey nell’ambito di studi condotti negli Stati Uniti negli anni ’70 al fine di comprendere i motivi per cui la pianificazione aziendale falliva. La metodologia consente uno studio razionale e scientifico dei contesti interni ed esterni all’organizzazione, individuando punti di forza, debolezza, opportunità o minacce anche per gli ETS in generale o per valutare nuovi progetti.
Normativa
Ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 117/2017 (o Codice del Terzo Settore o CTS) il Bilancio Sociale è il documento obbligatorio per Imprese sociali e per ETS con Ricavi/Entrate superiori a un milione di euro, ma spesso viene prodotto facoltativamente anche dagli altri ETS, in quanto è uno strumento di informazione e trasparenza per mettere a disposizione degli stakeholder (lavoratori, associati, cittadini, pubbliche amministrazioni, finanziatori ecc.), secondo modalità definite dalle linee guida, informazioni circa le attività svolte e i risultati sociali conseguiti dall’ente nell’esercizio. Le linee guida sono codificate dal Decreto Ministeriale 4 luglio 2019. Ai fini bilancistici il Bilancio sociale è simile -per contenuto- alla Relazione sulla Gestione al Bilancio Europeo, anch’essa deputata all’illustrazione dei rischi e delle opportunità anche se nella diversa ottica dello scopo di lucro.
Analisi SWOT
SWOT è un acronimo inglese che indica Strengths (punti di forza), Weaknesses (punti di debolezza), Opportunities (opportunità) e Threats (minacce). La rappresentazione di tali aspetti viene fatta attraverso una matrice bidimensionale, in cui nelle righe figura l’ambiente interno ed esterno, e nelle colonne gli aspetti positivi e negativi.
I quattro fenomeni individuati, sono le quattro combinazioni delle celle della matrice.
I fattori interni sono gli aspetti che dipendono dall’ETS stesso e su cui questo ha controllo e possono essere attivamente modificati dall’Ente.
Sui fattori esterni, l’ETS non ha controllo e pertanto devono essere trattati come elementi di contesto, di cui tenere conto, ma su cui non si può senz’altro incidere in maniera diretta.
SWOT in GB
Per l’analisi occorre aver abilitato l’applicazione Bilancio ETS 2021, quindi cliccare il pulsante Bilancio sociale. La compilazione avviene tradizionalmente con la selezione della tabella e l’input manuale dei vari aspetti analizzati:
Al termine del lavoro potremmo aver ad esempio questa analisi:
Conclusioni
Avere la consapevolezza dei punti di forza e debolezza interni ed esterni è un buon punto di partenza per affrontare le nuove sfide per gli ETS e allo stesso tempo una forma di grande trasparenza verso i potenziali finanziatori e stakeholder che entrano in contatto continuamente con l’Ente. La rappresentazione visiva resa dalla matrice SWOT aiuta ulteriormente a prendere decisioni più razionali.
Per le altre funzionalità del Bilancio ETS, menù o i passaggi nel modulo, far riferimento alla news del rilascio o alla guida all’applicazione.
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