Il bonus partita IVA 2024 per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata, che esercitano attività di lavoro autonomo come professione abituale (art. 2, comma 26, l. 335/1995), è un contributo economico che era stato introdotto, in via sperimentale per il triennio 2021-2023, dalla legge di bilancio 2021 (articolo 1, commi da 386 a 400, Legge n. 178 del 2020), successivamente alla crisi scaturita dall’emergenza sanitaria conseguente alla pandemia di COVID-19, che ha colpito in modo decisivo anche la categoria dei lavoratori autonomi determinando un sensibile calo del fatturato.
In seguito, il suddetto bonus è entrato a regime, a partire dal 1° gennaio 2024, con la legge di bilancio 2024 (articolo 1, commi da 142 a 155, Legge n. 213 del 2023).
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Podcast GBsoftware a cura del Dott.ssa Barreca
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Requisiti e cause di esclusione
La sopracitata indennità, definita ISCRO (indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa), impone che esistano e che siano mantenuti alcuni requisiti:
- iscrizione alla Gestione separata Inps
- essere titolare di Partita Iva da almeno tre anni rispetto alla data della domanda;
- essere in regola con i contributi previdenziali obbligatori;
- non percepire l’assegno di inclusione, la Naspi, la Dis-coll, l’ALAS e l’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo, non possedere cariche elettive e/o politiche pagate, non percepire indennità di funzione oppure altri emolumenti diversi dal gettone di presenza;
- non percepire altre tipologie di reddito, per esempio, sono esclusi coloro che possiedono anche redditi da lavoro dipendente o parasubordinato oppure da partecipazione ad un’impresa;
- non essere né titolare di trattamenti pensionistici diretti, né assicurato presso altre forme previdenziali obbligatorie;
- aver percepito un reddito totale inferiore a 12.000 euro nel 2023, calcolato basandosi sulla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente o, comunque, inferiore del 70% rispetto alla media dei redditi da lavoro autonomo realizzati nei due anni precedenti;
- partecipare a corsi di aggiornamento professionale;
- i requisiti sopracitati devono mantenere la loro validità per l’intera durata dell’erogazione del bonus Iscro, pari a sei mesi, pena la decadenza.
Importi erogabili
Il contributo è pari al 25%, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati nei due anni precedenti all’anno antecedente alla presentazione della domanda. Comunque, a prescindere da questa media, l’ammontare non potrà essere né inferiore a 250 euro mensili, né maggiore di 800 euro mensili. Il periodo di erogazione del bonus Iscro è pari a 6 mesi e, inoltre, non può essere richiesto nel biennio susseguente all’anno di inizio di godimento del medesimo.
Presentazione domanda online
I lavoratori autonomi che possiedono tali requisiti possono inviare la domanda, esclusivamente per via telematica, accedendo al sito dell’Inps, a partire dal mese di agosto 2024 fino al 31 ottobre 2024. L’accesso sul sito dell’INPS impone di confermare la propria identità digitale, tramite Spid, Carta d’identità elettronica 3.0 o mediante Carta nazionale dei servizi. All’interno della “Home page” del sito INPS cliccare su “Imprese e liberi professionisti” e successivamente scegliere “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”.
La domanda da compilare online all’interno del sopracitato sito si compone di alcune sezioni:
- l’Anagrafica che consente di visualizzare i dati anagrafici del richiedente; nel caso in cui tali dati anagrafici, già in possesso dell’Inps, fossero assenti o incompleti sarà possibile introdurli ed aggiornarli.
- La sezione Partita IVA e Dati Reddituali che permette di riprodurre, se presenti, i dati attinenti alla Partita IVA e Dati Reddituali del richiedente. In tale sezione è possibile inserire i redditi da lavoro autonomo riferiti agli anni indicati nel caso in cui essi non siano già presenti e certificati.
- La sezione Canale di accredito permette di inserire i dati per l’accredito degli eventuali importi spettanti. Ovviamente, è possibile selezionare solo un’alternativa tra Pagamento su IBAN (nazionale o estero su circuito SEPA) e Bonifico Domiciliato. Nel caso in cui sia scelto il pagamento su conto corrente le informazioni immesse potranno essere memorizzate, cliccando sul relativo pulsante, in un’apposita sezione presente sotto la voce di menù “I miei dati” con il fine di potere essere utilizzate in futuro per altre possibili domande di prestazione.
- La sezione relativa alle Dichiarazioni di responsabilità obbligatorie e l’informativa sulla privacy. È possibile dichiarare di avere preso visione dell’informativa sul trattamento dei dati personali solo dopo avere visualizzato e letto integralmente il contenuto dell’informativa stessa.
Comunque, per presentare la domanda è possibile richiedere l’assistenza degli enti di patronato o recarsi presso una sede territoriale dell’INPS.
I fondi stanziati per il bonus Iscro sono pari a 16 milioni di euro e il bonus sarà erogato fino all’esaurimento dei fondi stanziati.
Occorre sottolineare che, in merito alla partecipazione a corsi di aggiornamento professionale, il ministero del Lavoro provvederà a vigilare e, in caso di inosservanza, provvederà alla decadenza del beneficio.
Il termine per l’esplicitazione del provvedimento è stabilito in 30 giorni dal Regolamento, intervallo di tempo deciso basandosi sui termini di conclusione dei procedimenti amministrativi ed ammesso dall’INPS ai sensi dell’art. 2 della legge n. 241/1990.
Nel caso in cui una domanda sia stata respinta nella fase di istruttoria è consigliabile avviare la richiesta di riesame mediante il pulsante “Chiedi riesame” posizionato all’interno della sezione “Le mie ultime domande” nella riga concernente la domanda respinta. Per poter presentare la richiesta di riesame è obbligatorio indicare una breve motivazione. È possibile, inoltre, allegare l’eventuale documentazione per supportare la richiesta di riesame. Successivamente, cliccando sul pulsante di presentazione della domanda di riesame, sarà possibile scaricare la ricevuta contenente il numero di protocollo.
Ricorso
Nel caso in cui la domanda ISCRO non sia approvata o in caso di decadenza, è possibile presentare ricorso presso il Comitato Amministratore per la Gestione Speciale, come previsto dalla Legge 335 del 1995. Il ricorso deve essere presentato entro 90 giorni dal ricevimento del provvedimento amministrativo.
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