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Circolare settimana 38
Episodio 77 – Operazione Poseidone: accertamento INPS
Al via controlli INPS con l’operazione Poseidone.
Poseidone, il dio del mare, dei terremoti e dei maremoti nella mitologia greca…
L’operazione Poseidone si sostanzia in un’operazione di accertamento e verifica dei crediti contributivi dei soggetti iscritti alla Gestione separata, in qualità di liberi professionisti.
Con recente comunicazione, precisamente del 19 agosto 2021, l’ente previdenziale ha comunicato l’intenzione di riprendere la procedura di verifica, con riferimento al 2015, che presumibilmente proseguirà anche per gli anni successivi.
Vediamo cosa c’è da sapere sul punto, per tutelare e prevenire eventuali controlli, errori e rischi.
Cos’è l’Operazione Poseidone?
L’operazione Poseidone è una procedura di controllo dei liberi professionisti iscritti alla cassa di gestione separata e tenuti al versamento dei relativi contributi, secondo le modalità espressamente contemplate in materia.
Tale forma di controllo è stata avviata nel 2010 ed è nata per contestare la mancata contribuzione alla Gestione separata da parte dei soggetti che hanno dichiarato redditi provenienti da attività di arti e professioni. all’esito dell’incrocio delle banche dati Inps con le informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate
L’operazione, come evidenziato nel messaggio n. 2903/2021 dell’INPS, datato 19 agosto 2021, è stata di recente perpetuata. Infatti, sembra che l’ente previdenziale abbia ultimato la procedura di predisposizione delle comunicazioni indirizzate ai titolari di partita IVA, sulla base dell’incrocio dei dati presenti nelle banche dati dell’Istituto e dell’Agenzia delle Entrate.
I controlli riguarderanno i professionisti titolari di partita IVA e l’anno in esame è il 2015.
In tal modo, sono stati individuati i soggetti che saranno presto soggetti al controllo circa il versamento dei contributi alla cassa di gestione separata.
A chi si rivolge il controllo?
L’operazione Poseidone si rivolge in prevalenza i professionisti titolari di partita IVA che sono iscritti alla Gestione separata INPS. Ma di cosa si tratta? Per comprendere a pieno a chi saranno rivolti i controlli, ci sembra opportuno fare una breve premessa sulla gestione separata.
Introdotta nel 1996 con la Legge Dini, la Gestione separata è un fondo previdenziale deputato ad assolvere gli oneri contributivi di determinate categorie di contribuenti. Invero, l’iscrizione è obbligatoria per chi non ha cassa né albo di riferimento. Quindi, i principali destinatari di questo strumento sono lavoratori e liberi professionisti.
La Legge n 335/95, cioè la riforma Dini, ha individuato le categorie di soggetti che devono obbligatoriamente iscriversi a questa gestione previdenziale:
- Liberi professionisti, per i quali non è stata prevista una specifica cassa previdenziale;
- Coloro che offrono collaborazione coordinata e continuativa;
- Venditori a domicilio;
- Gli spedizionieri doganali non dipendenti;
- Gli assegni di ricerca;
- I beneficiari di borse di studio per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca;
- Gli amministratori locali;
- I beneficiari di borse di studio a sostegno della mobilità internazionale degli studenti (solo da maggio a dicembre 2003) e degli assegni per attività di tutorato, didattico-integrative, propedeutiche e di recupero;
- Lavoratori autonomi occasionali;
- Gli associati in partecipazione;
- I medici con contratto di formazione specialistica;
- Volontari del Servizio Civile Nazionale (avviati dal 2006 al 2008);
- Prestatori di lavoro occasionale accessorio.
I predetti soggetti, dunque, saranno i principali destinatari dell’Operazione Poseidone.
Obbligo di iscrizione e requisiti
Tutti coloro i quali sono espressamente individuati dalla legge, saranno tenuti all’iscrizione alla Gestione separata, mediante il quale sarà possibile il versamento dei contributi. La Gestione separata, che dunque ha carattere obbligatorio, comporta una valutazione del sussidio pensionistico in base ai contributi versati. Ciò comporta che il lavoratore deve versare al fondo i contributi che per 1/3 sono a carico del lavoratore collaboratore e 2/3 a carico del committente.
A tal fine, è necessario procedere preventivamente all’iscrizione, laddove si posseggano i seguenti requisiti:
- svolgono una delle attività citate in modo prevalente, non necessariamente esclusivo, anche chi svolge il doppio lavoro può essere tenuto ad iscriversi;
- a coloro che, pur svolgendo l’attività professionale in maniera occasionale, hanno un reddito superiore ai 5.000 euro, purché derivi da una delle attività lavorative sopracitate.
Franchigia e controlli Operazione Poseidone
La giurisprudenza della Corte di Cassazione, invero, ha precisato, proprio nell’ambito dell’Operazione Poseidone, al fine di stabilire quali siano i soggetti sottoposti a controllo, che l’obbligo di versamento dei predetti contributi è sottoposto a franchigia. La Suprema Corte ha, infatti, asserito che:
“all’art. 44, comma 2, del Dl n. 269/2003… l’Inps nella propria circolare n. 103 del 6 luglio 2004 ha chiarito, sulla base delle direttive impartite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che il suddetto limite di 5.000,00 euro costituisce una fascia di esenzione e, pertanto, i contributi sono dovuti, sempre in relazione alle sole attività considerate dalla norma, esclusivamente sulla quota di reddito eccedente tale importo”.
Come avviene il controllo sui contributi?
Il controllo sui contributi nell’ambito dell’Operazione Poseidone, avrà ad oggetto alcuni specifici redditi, come dichiarati in sede di dichiarazione dei redditi 2016, con riferimento all’anno di imposta 2015.
Come evidenziato nel messaggio del 19 agosto 2021 le operazioni di elaborazione degli accertamenti e di invio delle comunicazioni di debito sono state effettuate tenuto conto di alcuni specifici dati afferenti alla predetta dichiarazione annuale:
- non risulta compilato il quadro RR;
- non è stato effettuato il versamento dei contributi alla Gestione Separata INPS.
Sulla base di questi indicatori, l’INPS ha provveduto ad emanare:
- l’invito all’iscrizione alla Gestione separata;
- indicazione dei contributi da versare e rispetto ai quali il soggetto non ha ancora provveduto;
- le relative sanzioni.
Ascolta l’episodio 77 – Operazione Poseidone: accertamento INPS
Episodio 79 – Nuovi bonus 2021: bonus cicogna, bonus terme e bonus tv
Il 2021 è stato un anno ricco di Bonus ed agevolazioni a supporto di ogni fascia di cittadini. Alcuni con ISEE altri senza, alcuni con dei requisiti piuttosto ristretti altri aperti a tutti. Seppur si pensava che gli incentivi potessero finire, ecco qui nuovi bonus 2021 a disposizione per noi appena scritti dal nostro governo:
- il bonus cicogna 2021;
- il bonus terme 2021;
- il bonus rottamazione tv 2021;
Senza ombra di dubbio ci sono state agevolazioni che hanno fatto un buco nell’acqua, come il bonus cashback, ma molti altri rappresentano una vittoria delle misure prese in una crisi pandemica mai affrontata in precedenza.
Inoltre, in arrivo ci sono anche gli aiuti europei che verranno utilizzati secondo il PNRR, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il quale prevede come scopo principale il risanamento dell’economia italiana.
Bonus Cicogna
Si tratta di un incentivo concesso dall’ente INPS tramite bando per tutti i figli nati, o adottati, nel 2020 dai dipendente di Poste Italiane o ex Ipost ed ai pensionati che hanno svolto il loro periodo lavorativo presso una di queste due compagnie.
Abbiamo a che fare con un’agevolazione rivolta solo ad un determinato gruppo di lavoratori o pensionati e l’importo ammonta ad un totale di 500€ .
Come possiamo vedere direttamente dal sito inps.it:
“ il bonus è destinato ai figli nati o adottati nel 2020. Per ottenerlo, è necessario essere figli di dipendenti del Gruppo Poste Italiane SpA oppure di dipendenti ex IPOST, sottoposti alla trattenuta mensile dello 0,40% o ancora di pensionati già dipendenti del Gruppo Poste Italiane SpA o già dipendenti ex IPOST.“
Si potrà inviare la richiesta direttamente sul sito dell’ente entro e non oltre il 30 ottobre.
Avrete a che fare con un sistema di graduatoria dove il bonus cicogna 2021 verrà concesso solo alle prime 640 posizioni.
Le domande dovranno essere inviate solo ed esclusivamente in via telematica all’INPS utilizzando i metodi di certificazione digitale o appoggiandosi ad un patronato.
Vi verranno inoltre richiesti le seguenti informazioni:
- IBAN e Dichiarazione ISEE.
Bonus Terme
Il Bonus Terme è un incentivo rivolto ai cittadini che intendo acquistare servizi termali sfruttando gli stabilimenti accreditati, direttamente dal sito mise.gov.it
Entrato in vigore il 1° luglio 2021 con l‘art.29-bis del decreto legge 104 del 2020 è volto a consegnare il 100% dei servizi comprati fino ad un importo massimo di 200€.
Questo nuovo bonus 2021 è a disposizione di tutti i cittadini maggiorenni residenti in Italia. Non sono previsti limiti ISEE o limiti legati al nucleo famigliare.
Una volta attivato verrà pubblicata anche la lista dei luoghi dove è possibile spendere l’incentivo statale e sarà pubblicata sui siti internet del Ministero e di Invitalia.
Dopo aver effettuato la prenotazione al bonus avrete un arco di tempo di 60 giorni per poter accedere ai servizi richiesti.
Bonus Rottamazione TV
Anche per questo nuovo bonus è direttamente il sito del MISE che ci informa del via libera alla richiesta dal 23 agosto.
Un incentivo studiato per la sostituzione della vecchia tv perchè nei prossimi mesi avverrà il passaggio alla nuova tecnologia per la ricezione dei canali: nuovo digitale terreste Dvbt-2/Hevc Main. La sigla DVB T-2 si riferisce alla tecnologia utilizzata per la trasmissione del nuovo digitale terrestre, mentre HEVC, come abbiamo visto, è lo standard di codifica. Insieme formano le due nuove tecnologie utilizzate per il digitale terrestre di nuova generazione
Si tratta di un buono sconto del 20% fino ad un massimo di 100€ sull’acquisto di un televisore purché si rottami una vecchia televisione: essa dovrà essere stata acquistata prima del 22 dicembre 2018.
Per questo incentivo, a differenza del vecchio ed ancora in vigore bonus tv, non c’è bisogno di ISEE. Queste due formule, per chi volesse e rientrasse nei requisiti, possono essere cumulabili.
Sarà possibile accedere all’incentivo fino a dicembre 2022.
Per richiedere il bonus rottamazione tv basta avere solo una vecchia televisione da “dar dentro” in cambio della nuova e rivolgersi ad un rivenditore o alle isole ecologiche autorizzate avendo in mano il modulo di autodichiarazione che attesti lo smaltimento del vecchio televisore.
Bisognerà rivolgersi a venditori autorizzati ed iscritti alla piattaforma disponibile sul sito agenziaentrate.it, dove è concesso a tutti di effettuare l’iscrizione.
La registrazione al modulo, da parte dei negozianti, gli darà il permesso di autorizzare la concessione del bonus.
Episodio 79 – Nuovi bonus 2021: bonus cicogna, bonus terme e bonus tv
Episodio 80 – Fatturazione elettronica: codice destinatario
Fattura elettronica: cos’è il codice destinatario?
Chi lavora in autonomia, tramite Partita Iva, nell’ultimo periodo ricorre sempre più spesso all’utilizzo della fatturazione elettronica, che in molti casi è diventata obbligatoria, che permette la trasmissione delle fatture tramite piattaforma elettronica, online. Il codice destinatario è un elemento molto importante della fattura elettronica, perché è il codice che indica con precisione chi è il soggetto a cui viene destinata la fattura. Si tratta di un indirizzo telematico utilizzato dal sistema di fatturazione elettronica per definire il destinatario.
Vediamo insieme come funziona il codice destinatario e come utilizzarlo nel caso di invio di una fattura elettronica tramite programma predefinito per questo scopo, chi è obbligato a presentare fattura elettronica e chi ne è invece esonerato.
La fatturazione elettronica dal 2019 è diventata un obbligo per molti lavoratori autonomi e imprenditori, che per poterla garantire devono munirsi di un programma apposito, da utilizzare tramite computer, che attesti la correttezza di tutti i dati relativi alla fattura e la invii al destinatario.
Il codice destinatario è un valore alfanumerico di 7 cifre che deve essere registrato all’interno della sezione “Fatture e corrispettivi” del sito dell’Agenzia delle Entrate. Il codice destinatario definisce l’indirizzo telematico utilizzato dal Sistema di Interscambio per il recapito delle fatture in formato XML.
La fatturazione elettronica è un obbligo in moltissimi casi, tuttavia non per tutti i lavoratori con Partita Iva è necessario fatturare tramite questo sistema. Chi non supera i 65 mila euro annui di fatturato, e le Partite Iva in regime forfettario non sono obbligati a utilizzare un sistema di fatturazione elettronica.
Come funziona per una fattura tradizionale, anche nella fattura elettronica devono essere presenti tutti i dati relativi a chi la emette e chi la riceve, e viene anche riportata la firma in formato digitale. La fattura deve riportare la Partita Iva di chi la sta emettendo, i dati relativi al servizio offerto, e le informazioni del cliente a cui viene inviata, come il codice fiscale e la Partita Iva.
La fatturazione elettronica consiste anche in un sistema snello nei confronti del fisco, elimina la necessità del cartaceo ed è un sistema rapido per la trasmissione corretta delle fatture. Esistono numerosi programmi da utilizzare tramite computer per poter inviare le fatture elettroniche, e per chi ha Partita Iva e utilizza questi programmi risulta anche molto semplice la consultazione e la conservazione.
Il codice destinatario è una delle informazioni contenute nella fatturazione elettronica, e riguarda da vicino il cliente a cui si sta inviando la fattura. Il codice destinatario risulta molto importante per individuare il giusto destinatario della fattura, tramite un programma o software utile all’invio.
Il codice destinatario per la ricezione delle fatture può essere di tre diverse tipologie:
- Codice alfanumerico di 7 CIFRE: In tal caso occorrerà compilare solo il campo della fattura “Codice Destinatario” con il codice comunicato dal cliente;
- Codice numerico 0000000: qualora il cliente non abbia comunicato alcun indirizzo telematico (PEC o Codice Destinatario). Il fornitore dovrà ricordare al cliente che la fattura elettronica è recuperabile nella sua area riservata “Consultazione” del portale “Fatture e Corrispettivi”;
- Indirizzo PEC: Il fornitore, nel compilare la fattura, dovrà inserire nel campo «Codice Destinatario» il valore «0000000» e nel campo «PEC Destinatario» l’indirizzo PEC comunicato dal cliente.
Nella fatturazione elettronica vanno inserite tutte le informazioni che riguardano il servizio proposto dal lavoratore autonomo o imprenditore, il costo e i dati relativi sia a chi sta vendendo un servizio sia di chi riceverà la fattura elettronica.
Il codice destinatario si riferisce al Sistema di Interscambio, tramite cui viene individuato in modo univoco il destinatario della fattura. Solitamente nei programmi di fatturazione elettronica è possibile salvare il codice del destinatario, e una volta memorizzato, non sarà poi necessario inserirlo nuovamente.
Ma cosa fare se il lavoratore o imprenditore non è a conoscenza del codice destinatario, oppure il codice non è fornito dal cliente, il quale, essendo un privato ad esempio, ne è sprovvisto? Ci sono delle soluzioni per conoscere il codice destinatario del cliente a cui si vuole inviare una fattura.
Il codice destinatario è assegnato dal SDI soltanto ai soggetti accreditati ed utilizzato dalle aziende per ricevere le fattura elettroniche. Il Codice Destinatario che il Provider fornisce alle aziende deve essere registrato presso l’apposita sezione del sito dell’Agenzia delle Entrate.
Solo nel caso in cui l’indirizzo telematico (Codice Destinatario) sia stato registrato, dunque, sarà sempre il luogo virtuale dove arriveranno le fatture elettroniche, che in ogni caso saranno sempre e comunque disponibili parallelamente sul portale Fatture e Corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate.
Nel caso in cui non si conosca il codice destinatario del cliente a cui inviare la fattura, si può chiedere il codice, che venga fornito direttamente dal cliente. Oppure si può risalire al codice individuando la Partita Iva della persona a cui si sta inviando una fattura.
Ma quando il cliente è sprovvisto di Partita Iva, come si può recuperare questa importante informazione? Esiste la possibilità in questo caso di utilizzare una email PEC fornita dal cliente, a cui assegnare codice destinatario “0000000” .
Altrimenti, quando il cliente è sprovvisto di queste informazioni, il programma per la fatturazione elettronica non può provvedere a consegnare la fattura direttamente al cliente. In questo caso, essendo i programmi di fatturazione direttamente collegati all’Agenzia delle Entrate, la fattura arriva comunque al fisco, ma non viene consegnata al cliente.
Rimane possibile comunque inviarla separatamente o consegnarla al cliente interessato indipendentemente dal programma di fatturazione elettronica.
Partita Iva a regime forfettario: si può usare la fatturazione elettronica?
Nel caso di reddito annuo inferiore a 65.000 euro, abbiamo visto che non è obbligatorio utilizzare un metodo di fatturazione elettronica. Questo è valido anche per tutti quei lavoratori autonomi che operano tramite regime fiscale agevolato, ovvero tramite Partita Iva in regime forfettario.
I lavoratori in questo caso non sono obbligati a utilizzare un sistema di fatturazione elettronica, tuttavia possono scegliere di adottare questo sistema, per comodità, rapidità nella consegna delle fatture e per trasparenza fiscale.
Dal 2019, ad esclusione dei soggetti esonerati, la fatturazione elettronica tuttavia è obbligatoria, per questo è necessario munirsi di un software utile per la fatturazione, non solo nel caso di emissione di fatture verso i clienti, ma anche per la ricezione delle fatture dai fornitori.
La fatturazione cartacea non ha più alcun valore, se non per i soggetti che operano in regimi fiscali agevolati oppure presentano un fatturato annuo minore di 65.000 euro.
Ascolta l’episodio 80 – Fatturazione elettronica: codice destinatario
Episodio 81 – Bonus mamma domani 2021 – premio alla nascita
Bonus mamma domani 2021: quali sono i requisiti?
Il bonus mamme domani è una agevolazione per la genitorialità e consiste in un bonus di 800 euro, riconosciuto senza limiti di reddito ma soltanto dopo aver presentato domanda all’INPS. Il Bonus spetta anche in caso di adozione o affidamento preadottivo. Il bonus mamma domani potrà essere richiesto fino al 31 dicembre 2021. Dal 1° gennaio 2022, il bonus mamma domani sarà assorbito dall’Assegno Unico per i figli.
La domanda potrà essere inoltrata al compimento del settimo mese di gravidanza, inizio dell’ottavo, oppure anche dopo la nascita del figlio, a patto che venga rispettato il termine di un anno dal verificarsi dell’evento, nel caso di adozione o affidamento, la data di ingresso in famiglia è il giorno a partire dal quale calcolare il termine di un anno.
Il Bonus di 800 euro verrà corrisposto in un’unica soluzione per le nascite o adozioni avvenute nel periodo 1º gennaio ed il 31 dicembre 2021. La domanda dovrà essere inviata esclusivamente in modalità telematica all’INPS.
Cos’è il Bonus mamma domani?
Il Bonus mamma domani (Premio alla nascita) è una prestazione economica erogata dall’INPS, in favore delle madri che ne facciano domanda, al settimo mese di gravidanza, inizio ottavo mese, oppure al momento della nascita, adozione o affido preadottivo.
Il bonus mamma domani ha l’obiettivo di aiutare le famiglie nelle spese antecedenti la nascita di un figlio, esso è riconosciuto senza limiti di reddito ma soltanto dopo aver presentato domanda all’INPS. La domanda potrà essere inoltrata al compimento del settimo mese di gravidanza (inizio dell’ottavo) , o dopo la nascita del figlio, a patto che venga rispettato il termine di un anno dal verificarsi dell’evento.
Come fare domanda per il Bonus mamma domani 2021?
La domanda dovrà essere inviata esclusivamente in modalità telematica all’INPS. In caso di gravidanza gemellare sarà necessario fare due domande e si avrà diritto a due assegni di 800 euro.
La domanda per beneficiare del Bonus mamma domani 2021 dovrà essere effettuata, compilando il modulo online messo a disposizione dall’INPS ed è necessario essere in possesso del PIN, SPID o Carta di identità elettronica. È possibile presentare la domanda anche tramite l’app dell’INPS.
Quali sono i documenti necessari?
Al momento della presentazione della domanda, deve essere allegato il certificato sullo stato di gravidanza rilasciato dal medico, in cui sarà indicata la data presunta del parto. Nel caso di parto già avvenuto, occorre autocertificare nella domanda la data del parto e le generalità del bambino, codice fiscale. In caso di parto plurimo è richiesta l’indicazione di più minori, il bonus è riconosciuto per ogni minore.
Dovranno essere presentati specifici documenti nel caso di adozione o affidamento avvenuto a partire dal 1° gennaio 2021.
Come riportato sul sito >INPS, l’importo dell’assegno è di 800 euro e le modalità di pagamento previste sono:
- bonifico domiciliato presso ufficio postale;
- accredito su conto corrente bancario;
- accredito su conto corrente postale;
- libretto postale;
- carta prepagata con IBAN.
Per tutti i pagamenti, eccetto bonifico domiciliato presso ufficio postale, è richiesto il codice IBAN.
A partire dal 10 aprile 2020 non è più necessario il completamento e la trasmissione del modello SR 163 (Circolare Inps n. 48 del 29 marzo 2020) .
Ascolta l’episodio 81 – Bonus mamma domani 2021 – premio alla nascita
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