In Fatturazione inWeb, è possibile integrare in modo automatico i dati della dichiarazione d’intento in fattura senza doverli imputare manualmente in ogni rigo del documento.
I dati da riportare nel file xml della fattura elettronica, oltre che alla natura iva N3.5 Non imponibili, sono gli estremi del protocollo di ricezione della dichiarazione trasmessa all’Agenzia delle Entrate dall’esportatore abituale. Questi dovranno essere inseriti nell’anagrafica del contatto, così che, durante la compilazione del documento, indicando la causale iva con natura N3.5, siano riportati in automatico nella sezione “Altri dati gestionali”.
Normativa
Con il provvedimento del 23 dicembre 2021 l’Agenzia delle Entrate ha individuato i criteri e le modalità di attuazione delle attività di analisi di rischio e di controllo degli esportatori abituali. L’Agenzia delle Entrate ha precisato che, dal 1° gennaio 2022, i soggetti che intendono effettuare acquisti non imponibili ai sensi dell’art. 8 comma 1 lettera c) D.P.R. n. 633/1972 e che trasmettono all’Agenzia delle Entrate per via telematica, dichiarazioni d’intento, sono sottoposti a specifiche procedure di analisi di rischio e di controllo, allo scopo di verificare il possesso dei requisiti per poter essere qualificati esportatori abituali ai sensi dell’art. 1, c. 1, lettera a), D.L. n. 746/1983 convertito con modificazioni dalla Legge n. 17/1984. Le attività di analisi e di controllo sono effettuate in conformità a particolari criteri di rischio selettivi, elaborati attraverso l’incrocio delle informazioni contenute nelle dichiarazioni d’intento presentate dal contribuente con le informazioni disponibili nelle banche dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate e di quelle eventualmente acquisite da altre banche dati pubbliche o private.
Dati da indicare in fattura elettronica
Nella fattura elettronica in presenza di aliquote iva con natura N3.5 “Non imponibili – a seguito di dichiarazioni d’intento” devono essere riportati gli estremi del protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento trasmessa all’Agenzia delle entrate dall’esportatore abituale.
Il numero di protocollo della dichiarazione d’intento, rilevabile dalla ricevuta telematica rilasciata dall’Agenzia delle entrate, è composto di due parti:
- la prima, formata da 17 cifre (es. 08060120341234567);
- la seconda, di 6 cifre (es. 000001), che rappresenta il progressivo e deve essere separata dalla prima dal segno “-” oppure dal segno “/”.
Nel file xml della fattura elettronica dovrà essere compilato un blocco 2.2.1.16 per ogni dichiarazione d’intento, come di seguito specificato:
- nel campo 2.2.1.16.1 deve essere riportata la dicitura “INTENTO”;
- nel campo 2.2.1.16.2 deve essere riportato il protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento e il suo progressivo separato dal segno “-” oppure dal segno “/” ( es.1254878971058555-00001);
- nel campo 2.2.1.16.4 deve essere riportata la data della ricevuta telematica rilasciata dall’Agenzia delle entrate e contenente il protocollo della dichiarazione d’intento.
Si ricorda infine che l’invalidazione della dichiarazione d’intento comporterà lo scarto della fattura elettronica trasmessa al Sistema di Interscambio (SdI), recante il titolo di non imponibilità Iva, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera c) e il numero di protocollo di ricezione di una dichiarazione d’intento invalidata.
Dichiarazione d’intento in Fatturazione GB inWeb
Per inserire gli estremi del protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento è necessario accedere all’anagrafica dei contatti, nella tab “Fattura elettronica”.
In questa maschera, è possibile assoggettare:
- il cliente a fatturazione elettronica;
- indicare determinate informazioni relative all’ordine di acquisto/contratto/convenzione/ricezione/fatture collegate;
- indicare se nei vari documenti, nelle linee di dettaglio, dovranno essere inseriti delle informazioni utili ai fini amministrativi e gestionali come le dichiarazione d’intento.
Per compilare in automatico questi campi, all’interno della fattura nei righi con natura causale iva N3.5 (N8C – N9C – N8BC – AN8C), è necessario aver impostato in anagrafica contatti un rigo nella sezione “Altri dati gestionali nel rigo del documento” e averlo selezionato. I dati da compilare nel contatto sono:
- campo 2.2.1.16.1 deve essere riportata la dicitura “INTENTO”;
- campo 2.2.1.16.2 deve essere riportato il protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento e il suo progressivo separato dal segno “-” oppure dal segno “/” ( es. 1254878971058555-00001);
- campo 2.2.1.16.4 deve essere riportata la data della ricevuta telematica rilasciata dall’Agenzia delle entrate e contenente il protocollo della dichiarazione d’intento.
Oltre al Tipo Dato, Riferimento Testo, Riferimento Data, quando su Tipo dato si inserisce il valore INTENTO, è possibile anche impostare il valore massimo della dichiarazione d’intento ricevuta e se tale importo può essere utilizzato per:
- una sola operazione per un importo fino a euro,
- operazioni fino a concorrenza di euro.
Impostando tali dati, in fase di creazione del file xml subentrano i controlli in caso di superamento dell’importo assoggettato a dichiarazione d’intento e se indicato che può essere utilizzato per una solo operazione. In tal caso, non permetterà di creare altri xml con gli stessi valori. Vediamo in dettaglio… Creando il primo documento, inserendo la causale iva con natura N3.5, ovvero N8C, possiamo notare che a mano a mano che si compileranno i righi, la colonna “altri dati” verrà movimentata.
Caso 1 – Dichiarazione d’intento con importo massimo 54.000,00 per una sola operazione:
Se per la dichiarazione d’intento inserita è stato impostato un importo massimo e che questo deve valere per una sola operazione, in fase di creazione del file xml:
- se viene superato l’importo, il software avvisa l’utente che non è possibile procedere alla creazione del file xml tramite questo messaggio:
- se l’importo non supera il massimale impostato e la dichiarazione non è presente in altri documenti, al crea xml non viene segnato nulla e si potrà procedere ad inviare il file al SDI;
- se viene utilizzata la stessa dichiarazione su più documenti, nel primo documento farà creare il l’xml, nel secondo il software avvisa l’utente che non è possibile procedere alla creazione del file xml tramite questo messaggio:
Caso 2 – Dichiarazione d’intento con importo massimo 34.000,00 fino a concorrenza:
Creando il documento con tale dichiarazione, se viene superato il limite impostato, il software avvisa l’utente che non è possibile procedere alla creazione del file xml tramite questo messaggio:
Invece, finché tale limite non viene superato, sarà possibile procedere alla creazione del file xml per più documenti ed inviarli al Sistema d’interscambio.
Caso 3 – Più dichiarazioni d’intento inserite per lo stesso documento
In questo caso, i controlli sull’importo e sul tipo di riferimento non potranno essere eseguiti in fase di creazione xml, pertanto sarà sempre possibile creare il file xml ed inviarlo al SDI.
Quindi starà all’utente verificare che i valori inseriti siano corretti in base alla dichiarazione ricevuta, così da non ricevere uno scarto del file xml da parte dell’agenzia dell’entrate dopo averlo inviato.
Allo scarico del contatto nel documento, viene avvisato l’utente delle due dichiarazioni se riportarle o meno negli altri dati del rigo e che i controlli sull’importo e il riferimento non verranno eseguiti.
Confermando con “SI”, in automatico saranno inseriti i vari dati delle due dichiarazioni nei righi con natura iva N3.5.
Cliccando “No”, i dati non saranno riportati e l’utente potrà inserirli da input nei righi che ritiene opportuno.
Per ulteriori chiarimenti consultare la guida online.
Applicazioni Software collegate all’articolo:
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