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Le società sportive rappresentano una forma particolare di organizzazione che si occupa dell’attività sportiva e che può assumere diverse forme societarie.

Con l’entrata in vigore del decreto correttivo n. 163/2022, sono state introdotte significative novità riguardanti sia le forme societarie ammesse per le società sportive, sia gli adempimenti contabili che queste devono affrontare.

Le Società Sportive Dilettantistiche

Tradizionalmente, le società sportive dilettantistiche hanno adottato la forma giuridica dell’associazione sportiva dilettantistica (ASD), prevista dalla normativa italiana. Tuttavia, con le recenti modifiche legislative, sono state introdotte ulteriori possibilità per la forma societaria delle società sportive. Oltre alle ASD, sono state ammesse anche le società di capitali e le società cooperative, come definite nel Codice Civile. Questo ampliamento delle opzioni offre alle società sportive maggiore flessibilità nella scelta della forma societaria più adatta alle proprie esigenze.

Per quanto riguarda gli adempimenti contabili, le società sportive sono soggette a specifiche norme e regolamenti che disciplinano la tenuta dei libri contabili, la redazione del bilancio e gli obblighi di rendicontazione finanziaria. È di fondamentale importanza che le società sportive rispettino tali obblighi al fine di garantire la trasparenza e la correttezza gestionale.
Il decreto correttivo n. 163/2022 ha introdotto nuovi adempimenti contabili per le società sportive. Uno degli aspetti più rilevanti riguarda l’iscrizione al Registro delle attività sportive (RNASD), gestito dal Dipartimento dello Sport. Questo registro potrebbe sostituire o affiancare il Registro delle società ed associazioni sportive dilettantistiche precedentemente detenuto dal CONI. L’iscrizione al RNASD comporta l’assolvimento di nuovi obblighi contabili e di rendicontazione finanziaria per le società sportive.

Le società sportive dovranno redigere e presentare bilanci, dichiarazioni dei redditi e altre documentazioni finanziarie in conformità alle disposizioni stabilite dalla normativa e dalle direttive del Dipartimento dello Sport. È essenziale che le società sportive si adeguino a questi nuovi adempimenti contabili e mantengano una corretta gestione finanziaria per garantire la propria trasparenza e conformità alle norme vigenti.

La riforma dello sport ha effettivamente introdotto cambiamenti significativi per quanto riguarda l’inquadramento dei collaboratori sportivi e l’abolizione del regime dei 10.000 € per i compensi dei collaboratori delle ASD. La figura del presidente di un’ASD viene equiparata a quella di datore di lavoro, rendendo la situazione più complessa rispetto al passato.
Per affrontare questa situazione, è consigliabile che i presidenti verifichino il numero e il compenso dei collaboratori retribuiti nell’ultimo anno dell’ASD. Queste informazioni preliminari consentiranno loro di scegliere la forma contrattuale più appropriata per ciascun collaboratore.

Forme Contrattuali

Ecco un semplice schema, basato sull’ammontare dei compensi, che può aiutare nell’individuazione delle forme contrattuali da utilizzare:

  • Compensi fino a 5.000 euro: In questo caso, conviene utilizzare il nuovo Regime degli “Sportivi Amatoriali”, simile all’ex Regime degli Sportivi Dilettanti. Questo regime non comporta costi di tassazione per il collaboratore ed è una forma di collaborazione agile da gestire.
  • Compensi tra 5.001 e 15.000 euro: Per i compensi compresi in questa fascia, conviene utilizzare il nuovo Regime dei “CoCoCo sportivi” (Collaborazione Coordinata e Continuativa). Questo regime garantisce minori costi aggiuntivi, tra cui costi previdenziali diretti (-12,5% per i primi 5 anni) e costi indiretti (circa il 20% complessivo).
  • Compensi superiori a 15.000 euro: In questi casi, ci sono due opzioni. La prima opzione prevede che il collaboratore apra una partita IVA e intraprenda una collaborazione con l’associazione come libero professionista. La seconda opzione consiste nell’assunzione del collaboratore da parte dell’ASD, ricorrendo a un rapporto di subordinazione sportiva. Tuttavia, questa seconda opzione richiede una maturità organizzativa e gestionale che molte associazioni potrebbero non possedere, pertanto non viene consigliata alle ASD.

È importante che i presidenti delle ASD si informino a fondo sulla normativa vigente, consultando anche professionisti esperti in materia di lavoro e fiscalità, per assicurarsi di adottare la forma contrattuale corretta e rispettare gli obblighi legali.

Dott.ssa Teresa Drago

TAG adempimenti contabili ASDASDforma societaria ASDsocietà sportive dilettantistiche

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