Mi è venuto in mente di registrare questo podcast, quando si è rivolto a me un imprenditore che lamentava problemi di liquidità, nonostante l’azienda fosse in costante utile. Alla domanda di come utilizzava la liquidità, l’imprenditore mi ha però risposto in modo vago e superficiale, non ha saputo dettagliare e motivarmi la causa. Mi sono accorto, quindi, che non conosceva in che modo la sua azienda stesse bruciando liquidità.
Per capire meglio in che modo venisse gestita la cassa e il conto corrente di banca, ho utilizzato uno strumento ad hoc: il rendiconto finanziario.
Buon ascolto.
Podcast GBsoftware a cura del Dott. Mancini
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Rendiconto Finanziario
Il rendiconto finanziario è, infatti, un documento che riassume la movimentazione dei flussi di cassa nel corso dell’anno.
In particolare, individua quali sono le fonti che hanno incrementato la liquidità disponibile per la società e quali sono gli impieghi che, al contrario, hanno ridotto la liquidità.
Il rendiconto finanziario riassume, pertanto, la movimentazione del conto corrente, secondo 3 aree:
- le risorse finanziarie generate o assorbite dalla gestione caratteristica dell’impresa;
- le risorse finanziarie generate o assorbite dalla politica d’investimento ovvero nuovi acquisti o disinvestimenti di beni ammortizzabili.
- le risorse finanziarie generate o assorbite dalla gestione finanziaria ovvero il ricorso a nuovi finanziamenti o il rimborso di debiti e finanziamenti;
Tra queste tre grandezze, sicuramente la prima è quella più importante. Se l’attività caratteristica genera liquidità sufficiente, vuol dire che l’attività operativa funziona…e, magari, può essere sufficiente per effettuare investimenti e per rimborsare i finanziamenti e, magari, distribuire anche gli utili ai soci.
Cash Flow
Vediamo quindi più nel dettaglio il cash flow dell’attività caratteristica.
Come sappiamo, non tutti i ricavi si trasformano immediatamente in denaro liquido, proprio perché non tutti i clienti pagano immediatamente (per via di ritardi o di dilazioni di pagamento concesse). Lo stesso discorso vale per i costi.
Pertanto, è indispensabile prendere in considerazione, oltre ai ricavi e ai costi, è necessario valutare le variazioni dei crediti/debiti/rimanenze (Capitale circolante). Quindi nel cash flow operativo ci restituisce due importanti informazioni:
- Il Cash flow operativo prima delle variazioni del capitale circolante;
- Il Cash flow operativo dopo le variazioni del capitale circolante.
Il primo è un indicatore che ci informa se la gestione reddituale caratteristica ha generato nuove risorse finanziarie oppure le ha assorbite. Questa è una grandezza economica simile al MOL. Il secondo indicatore, invece, affina il calcolo, e considerando anche le effettive entrate e uscite di denaro.
A mio avviso il rendiconto finanziario è un’opportunità per gli imprenditori che, attraverso di esso, acquisiscono consapevolezza nella gestione del denaro.
Il rendiconto finanziario, documento che ritengo fondamentale, diventa obbligatorio solo per le imprese di maggiori dimensioni. Le imprese che per due esercizi consecutivi superano almeno due di questi tre parametri:
- numero dipendenti maggiore di 50;
- totale ricavi maggiore di 8.800.000 €;
- totale attivo maggiore di 4.400.000 €.
L’analisi del rendiconto finanziario si inserisce nel quadro più ampio degli adeguati assetti previsti dall’art. 2086 del codice civile.
Implementando il rendiconto finanziario all’interno dell’azienda, l’imprenditore ha finalmente fatto chiarezza sulle cause che hanno originato tensioni di liquidità.
Ora occorrerà, però, spostare il focus dall’analisi dei dati storici (backward looking) all’analisi dei dati prospettici (forward looking). Proiettando il rendiconto finanziario a livello prospettico, si parlerà di budget di tesoreria.
La capacità di generare flussi di cassa operativi adeguati, in grado di onorare nel successivo 12 mesi, il rimborso dei finanziamenti, viene sintetizzato dal DSCR, indice principe nelle attuali valutazioni bancarie.
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